Quando sono a pesca di calamari, il cruccio maggiore è perderli durante il recupero. Cosa si può fare per ridurre al minimo questo rischio?
Capita, durante la pesca a traina dei calamari, di perderli. Spesso il calamaro molla sotto la barca o in fase di recupero. A volte troviamo sugli spilli proprio dei pezzi di calamaro. Cosa succede e perché accade questo? La perdita dei calamari, in primo luogo, può essere dovuta alla velocità di traina; è necessario infatti impostare una velocità minima di 1,4 fino ad una massima che non vada oltre i 2,5 nodi. E’ vero che trainare più velocemente fornisce più chance di cattura, sia perché alcuni artificiali in velocità hanno un nuoto molto adescante per i nostri cefalopodi, sia per il fatto di poter sondare più mare. Ma, purtroppo, ogni medaglia ha il suo rovescio e, causa la velocità, soprattutto su animali di taglia, la sottile corona di spilli può lacerare la delicata carne del calamaro. Quindi, è sempre bene usare artificiali aventi una paletta meno pronunciata che, di conseguenza, consente andature più lente, equipaggiati con la doppia corona. La maggior densità di spilli riduce la rottura perché aumenta la superficie su cui penetrano. Per contenere i rischi di perdita è consigliabile anche di far uso di canne morbide, per ammortizzare lo strike ed il recupero. Se le prede sono di piccola taglia, le difficoltà sono minori, ma con quelle grandi, quando il calamaro è in canna, è bene ridurre la velocità della barca, mantenendo assolutamente costante quella di recupero fino al guadino. E’ importante calibrare e sincronizzare l’azione della canna e il recupero del mulinello. Un altro aspetto da considerare è lo stato d’uso della corona di spilli. Se le punte hanno perso il filo e sono rovinate, la capacità di penetrazione sarà minore, con una infissione insufficiente oltre ad aumentare il rischio di lacerare le carni.
Michele Prezioso