di Umberto Simonelli
La traina con il vivo altro non è che il tentativo di ingannare tutti i predatori offrendo loro, apparentemente a buon mercato, un succulento e facile boccone.
Fin qui tutto semplice e in qualche modo, abbastanza scontato.
Ma in questa tecnica se fare qualche bella cattura non è poi così semplice a volte fare esca lo è ancora meno.
Soprattutto in alcuni periodi e in particolar modo in zone nuove in cui non abbiamo la dimestichezza dei luoghi e la conoscenza delle frequentazioni dei pesci esca, riuscire a riempire la vasca del vivo può essere un bel gran problema.
Non è poi così raro uscire al mattino presto, canne in resta, armati di belle speranze e rimanere, invece, ad ami asciutti, tanto da farci desistere dalle ben più belligeranti intenzioni di prede maggiori.
Non potremo, con queste righe, dare la formula magica per pescare pesci che non ci sono o che non troviamo, ma possiamo fare un riepilogo su tutte le esche che il mare mette a disposizione e che, per nostra esperienza, ci hanno consentito di non tornare a casa a mani vuote.
Non ci sono esche che ingannano pesci non disposti a mangiare, ma ci sono tantissime esche, molte trascurate o che alcuni neanche conoscono e che invece possono risolvere la giornata.
Ci sono pesciolini di più facile reperibilità, o pesci in genere frutto di trainette costiere che, proprio, perché meno usati, a volte risultano più catturanti.
E poi, almeno vale per noi, meglio trainare che non trainare per niente.
Ma è anche vero che uscire dagli schemi in genere paga, soprattutto quando la stagione è calda e dovremo fare a meno dei cefalopodi
Procederemo elencando qui di seguito, in ordine alfabetico, tutti quei pesci che innescati, hanno avuto un riscontro evidenziandone metodologia di pesca e prede a cui sono più adatti.
Aguglia
Il punto zero delle esche, l’esca primordiale per così dire, che rimane tutt’ora molto adescante.
Si cattura a traina con: piume, piccolissimi minnow, cucchiani sottili, maciuda e vermi .
Si può insidiare in basso fondo, in prossimità della costa e delle strutture portuali
Esca ideale per la ricciola il dentice, il barracuda, il serra, la leccia amia fino alla lampuga .
Velocità di traina fino a 2 knt per gli esemplari più grandi.
Alaccia
L’alaccia è molto simile ad una sardina, di cui è parente ma ti taglia maggiore.
E’ un’esca incredibilmente attrattiva per tutti i pesci indistintamente.
Si pesca con il sabiki e si innesca con un solo amo.
E’ un’esca delicata sia da mantenere viva perché tende a saltare fuori dalla vasca e spesso muore per gli urti e sia da innescare, ma vale tanto oro quanto pesa.
Va trainata lentamente.
Aluzzo o luccio di mare
Esca poco usata ma molto efficace
Si cattura a traina con: piume, piccolissimi minnow, cucchiani sottili.
Si insidia sui bassi fondi, in prossimità della costa e delle strutture portuali
Esca ideale per la ricciola, ma può essere attaccato anche da barracuda e serra
Velocità di traina fino a 1,5 knt a seconda della taglia
Anguilla
Sicuramente qualcuno sgranerà gli occhi , ma l’anguilla è un’ottima esca .
Difficile da maneggiare, proprio per il suo contorcersi emette molte vibrazioni ed è gradita alle cernie.
Anche le ricciole possono interessarsene, ma piace anche alle spigole.
Si innesca con un amo solo o con due se ci si riesce e si traina a velocità moderata.
Non è di facile reperibilità ma può capitare di trovarle vive in pescheria
Alletterato / Tombarello
Associamo questi due pesci, prede tipiche della traina di superficie estiva ed autunnale, come esche utilizzabili per ricciole e tonni.
Debbono essere innescate con soluzioni mono amo e per essere conservate in vita necessitano obbligatoriamente dei tuna tube.
Si trainano a velocità sostenute anche oltre 2 nodi.
I tuna tube, sono indispensabili per mantenere vivi i piccoli pelagici
Barracuda
Pesce assimilabile all’aluzzo, con cui spesso viene confuso.
Il barracuda può raggiungere misure importanti ed anche se di taglia può essere innescato alla ricerca delle ricciole e dei tonni.
Velocità di traina intorno ad 1,5 knt
Boga
Pesciolino in genere preda del bolentino costiero, è una ottima esca per il dentice.
Si può pescare a bolentino leggero sui fondali di posidonia o in ambito portuale dove spesso si ammassa sotto le luci di notte.
Si cattura con i vermi o il pane e si traina molto lentamente innescato con un solo amo di dimensioni adeguate.
Cefalo
Un’esca micidiale per ricciole e lecce amia, soprattutto se di grandi dimensioni.
Se di taglia intermedia può essere eccellente per la traina costiera alla spigola.
Non è semplicissimo da catturare, infatti va insidiato con la tecnica della bolognese o a canna fissa usando come esca la pastella o il fiocco di pane.
Alcuni lo insidiano recuperando un piccolo rotante arricchito da un verme coreano scodinzolante.
Se di taglia sostiene bene la velocità.
Innesco a doppio o singolo amo
Donzella
E’ un pesciolino super colorato che vive tra gli scogli del bassofondo, molto vitale e facile da catturare anche con una semplice lenza a mano e del coreano; ma anche le esche di scoglio come cozze e patelle sono validissime
Ottimo per insidiare i dentici che ne vanno ghiotti.
Si traina lentamente innescata con un solo amo, di misura adeguata
Fragolino
Ebbene anche il mite fragolino può essere un’esca di riserva con cui provare a ricciole.
Non è un nuotatore fantastico ma è un bel boccone e i pelagici quando debbono alimentarsi non vanno per il sottile.
Facile da catturare a bolentino è innescabile con un solo amo e può essere trainato lentamente od a scarroccio.
Quando lo si pesca è bene recuperarlo molto lentamente per limitare il baro-trauma
Lampuga
Anche la lampuga è un ottimo pesce da innesco; ideale per ricciole e tonni.
Innesco con un solo amo e velocità sostenute perché è un forte nuotatore.
Delicatissimo da tenere vivo, se ben innescato è un’arma micidiale.
Lanzardo
Detto anche cavalla, ma spesso identificato erroneamente come sgombro, di cui è strettissimo parente, il lanzardo è una delle esche per eccellenza.
Pesce potente e vitale è a sua volta un predatore pelagico, ideale per insidiare le ricciole, ma non viene assolutamente disdegnato neanche dai grandi dentici.
Vive in branchi ed è una presenza stagionale, tipica dei periodi più caldi.
Si può insidiare, in prossimità della costa su bassi e medi fondali, con il sabiki, a traina con piccolissimi minnow, con cucchiaini leggeri, a galla o affondati e in light drifting.
Velocità di traina 1,5/ 1,8 knt
Leccia stella
La leccia stella è un piccolo predatore pelagico, molto resistente all’innesco, molto vitale graditissimo alla ricciola.
Ha un’indole molto variabile e non è sempre facile da catturare.
Piccoli cucchiaini e piccoli minnow sono esche validissime.
Ma si può catturare sotto costa trainando un coreano innescato con uno o due ami o trainando a 3 nodi circa un piccolo jig, da 30gr con livrea imitativa.
Può essere catturata anche in bolognese con il bigattino.
Innescato con un catalina rig offre il meglio di se, intorno a ad 1,8 knt.
Lucertola
Il pesce lucertola è un’esca spesso troppo sottovalutata e a volte anche sconosciuta.
Invece è un inganno micidiale per i dentici.
Il movimento frenetico ed il ventre bianco lo rendono molto attrattivo.
E’ un pesce super aggressivo e si cattura, se presente, con estrema facilità, con piccoli jig jerkati sul fondo, cucchiaini trainati a mezz’acqua o affondati.
L’habitat in cui reperirlo sono i chiari di sabbia nelle praterie di posidonia.
Infatti questi predatori di fondo vivono nascosti nella sabbia da dove partono con scatti fulminei per aggredire prede anche molto più grandi.
Innesco con un solo amo e velocità di traina tra 0,8 e 1 knt
Menola
Pesciolino di branco, presente nei fondali misti, di acqua pulita è un’esca poco usata, ma validissima per insidiare i predatori di pregio.
Si pesca in vari modi, dal bolentino alla trainetta leggera con anguilline in silicone o con il coreano.
Velocità di traina tra 0,8 ed 1,2 knt, innesco ad un amo o due , del tipo leggero in caso di esemplari più grandi; sebbene la soluzione mono amo sia quella che garantisce al massimo la vitalità.
Occhiata
E’ un’altra delle esche classiche della traina, appartenendo alla famiglia di quei pesci relativamente facili da insidiare.
Apprezzata anche in tavola, l’occhiata, soprattutto se di dimensioni generose, è validissima soprattutto per le ricciole ma anche per i pesci di fondo.
Essendo molto sospettosa deve essere pescata con fili sottili, esili piume, piccoli cucchiaini, piccoli pins, trainando un verme o con la bolognese ed il bigattino, ma anche con il pane e lenze morte molto leggere
Palamita
La Palamita, anche dell’ordine del kg è un’esca micidiale per le grandi ricciole.
Può essere reperita a traina o in light drifting.
Presenta il grande problema di dover essere tenuta in vita solo con i tuna tube, poiché nelle vasche del vivo sopravvive pochissimo.
L’innesco è tassativamente catalina, con un grande circle e la velocità di traina tra 1,5 e 2 knt e va trainata a mezz’acqua.
Deve essere di taglia perché le piccole non sostengono la velocità
Perchia
Considerato il pesce disturbatore per eccellenza, la bistrattata perchia vanta origini importanti, infatti è cugina della cernia e della spigola.
Ma questo voracissimo pesciolino è anche molto gradito ai dentici.
Procurarsele è facilissimo e basta pescare sul fondo con un buon sabiki.
L’importante è recuperarle molto ma molto lentamente per evitare le conseguenze dello sbalzo di pressione che ne comprometterebbe la vitalità.
Innesco con un solo amo leggero e velocità di traina non superiore agli 0,8 knts.
Pesce pilota
Il pesce pilota non è comunissimo e la sua pesca è occasionale.
Lo si può incrociare sotto i relitti ed è facilissimo da prendere a traina, con artificiali di superficie.
Oltre ad essere ottimo da mangiare è un’esca fantastica per le ricciole ed i tonni che non se lo fanno sfuggire.
Innesco catalina e velocità di traina tra 1,5 e 2 knts.
Salpa
Spesso sottovalutata da tutti i pescatori e considerata una preda minore la salpa, al contrario, è un’esca ottima per la ricciola.
E’ difficile da conservare viva in vasca, ma se pescata con attenzione e slamata con delicatezza può sopravvivere se c’è un buon ricambio di acqua.
Meglio un innesco catalina ad una velocità di traina tra 1,5 e 2 knts.
Si pesca in bolognese o a canna fissa, con il pane o con le esche classiche di queste tecniche.
Sughero
Un must dei pesci da innesco, una vera star .. facile da reperire è gradito a tutti ; tanto maggiore la taglia tanto maggiore è il suo potere catturante.
Si può innescare in modo classico o ad un amo e trainato anche ad 1,5 knt.
Tanuta
Lo sparide più temuto in assoluto quando si traina con i cefalopodi, può trasformarsi in una buona esca per ricciole e per i tonni.
Si pesca generalmente a bolentino, ma anche con una trainetta di fondo con una strisciolina di calamaro.
Innesco ad un amo o classico e velocità media, intorno 1/1,2 knt.
Tracina
Sicuramente pensare che una tracina sia una buona esca sorprenderà molti.
Però questo pesce, soprattutto se di taglia è un richiamo irresistibile per le ricciole.
Non è un buon nuotatore, ma una volta innescato, con molta attenzione, in acqua ha un andamento frenetico e finchè rimane vivo è molto catturante.
Si pesca trainando a fondo, dove è presente, trainando una corposa striscetta di calamaro.
Difficile farne una pesca mirata, ma se capita offre ottime opportunità
Triglia
Anche l’innocua triglia è un bel boccone per i dentici.
Non è un pesce di comune reperibilità ma ove presente si insidia a bolentino sia su fondali fangosi che tra gli scogli e se di buona taglia le sorprese non mancheranno.
Sono pesciolini delicati e per tali vanno trattati, traina lentissima e un solo amo.
Cefalopodi
La traina moderna oramai si svolge esclusivamente con i cefalopodi seppia in primis che quasi tutti comprano dai pescatori
Quindi sorvoleremo su calamari e seppie su cui sono stati spesi fiumi di inchiostro per soffermarci su due cefalopodi meno usati che sono validissime alternative.
Polpo
Il polpo è un vero jolly.
Gradito da tutti i predatori di fondo è ottimo morto a patto sia fresco.
L’innesco non è complesso e questo è il link su come farlo : https://www.globalfishing.it/scuola-di-pesca-traina-con-il-polpo-morto/
Se non si reperisce il polpo verace, una valida alternativa sono i moscardini che si trovano in pescheria a patto siano di buona taglia.
Dentici e cernie saranno i nostri clienti.
Velocità intorno al nodo.
Il totano
Ebbene i totani sia vivi che morti, ma freschissimi possono essere un innesco alternativo, molto valido.
Morti si reperiscono in pescheria o allo scarico di qualche paranza e la freschezza è il fattore più importante.
Vivi è un po’ più complicato ma quelli di taglia piccolina, tipo calamaro, si pescano sotto le mangianze come i calamari in verticale.
L’innesco è classico e la velocità moderata.
Attenzione perché assestano dei morsi molto dolorosi
Considerazioni generali
Abbiamo descritto tutte le esche che ci è capitato di usare, a volte solo per riuscire a stare in pesca e tutte queste esche, apparentemente inusuali, hanno pagato.
Ma c’è anche da dire che in mare la predazione non conosce limiti ed è proprio vero che pesce grande mangia pesce piccolo , pensiamo che gli adulti usualmente predano la loro prole.
Accade regolarmente con le ricciole ed i tonni …
E la dimostrazione la troviamo nell’analisi dei contenuti dello stomaco delle nostre prede che un buon pescatore deve sempre fare.
A volte non troveremo nulla ma a volte rimarremo sorpresi da cosa le nostre prede hanno ingurgitato.