di Umberto simonelli
Con la buona stagione inizia ovviamente il periodo della traina di superficie, pesca divertentissima ricca di catture e sorprese.
Le prede più comuni di questa tecnica sono quelle che noi chiamiamo generalmente “i tonnetti”.
Pesci apparentemente simili tra loro appartenenti però a famiglie molto diverse tra loro.
Nelle nostre acque vivono quattro specie di “tonnetti” che potrebbero apparire somiglianti tra loro, possibili da confondere soprattutto se si è alle prime armi o non si è pescatori attenti.
Una leggerezza che può costare cara visto che tra questi pesci c’è la forma giovanile del tonno rosso di cui è assolutamente vietato il prelievo, pena salatissime sanzioni non solo pecuniarie
Conosciamoli meglio
Rispettivamente ci possiamo imbattere negli alletterati, della famiglia degli sgombridi, pesci molto veloci e davvero molto combattivi estremamente sportivi, capaci di dare gran filo da torcere anche se di taglia moderata.
L’alletterato non è protetto e si può prelevare senza limiti stagionali, salvo rispettare quelli di pescato quotidiano oltre che le misure minime, pari a 30 cm.
Si insidia a traina o in drifting e può raggiungere anche i 15 kg di peso.
Difficile da confondere perché è caratterizzato da una livrea dorsale molto particolare, colorata da geroglifici neri su uno sfondo azzurro intenso, a cui vanno aggiunte delle macchie nere, da 4 ad 8, presenti sotto la pinna pettorale.
Durante la stagione un’altra preda classica è il tombarello.
Più piccolo dell’alletterato, raramente supera i due kg.
La livrea è color blu scuro con disegni irregolari che ricordano quelli dello sgombro e la pancia metallica.
E’ un pesce velocissimo, ma non è uno strenuo combattente come l’alletterato ed ha una bocca piccola ed appena a bordo ha la caratteristica di scatenarsi freneticamente perdendo visibilmente sangue.
Cosa che gli ha fatto guadagnare anche il nomignolo di sanguinello.
A molti è gradito in tavola, ma è un ricco di sangue e va opportunamente dissanguato prima di passarlo all’onore dei fornelli.
Nelle nostre scorribande costiere ci potremmo imbattere in una new entry mediterranea che è il tonnetto striato, detto anche Skipjack tuna o striped tuna.
Infatti lo striato non era un pesce comune delle nostre acque, ma con il tempo, come altre specie, le catture stanno diventando più frequenti.
Pesce combattivo e divertente, ma, almeno per i nostri gusti, non particolarmente interessante in cucina.
Le tecniche di cattura sono simili anche per questo pesce che più volte è stato catturato insieme ad alletterati e tombarelli.
Abbiamo parlato di quattro esemplari, ma in realtà sebbene raro, potrebbe capitare anche il tonnetto obeso, molto simile al rosso che vedremo tra poco, da cui si distingue per una forma più tozza e panciuta ed un occhio più grande e pinne pettorali più allungate.
Anche le pinnule caudali sono gialle come per il rosso e in oceano arriva agli stessi pesi e le sue carni sono molto apprezzate.
Può succedere di incontrarlo ed è bene non confonderlo con il nostro tonno rosso
Ed eccoci al pezzo forte, il tonno rosso, il gigante dei mari, che in tarda estate e per tutto l’autunno incrocia le zone costiere alla ricerca di cibo per crescere il più velocemente possibile.
La sua cattura è SEMPRE VIETATA, fino al raggiungimento dei 115 cm e comunque sempre nei periodi in cui ne è permesso il prelievo.
In caso di cattura accidentale è bene rilasciare il pesce al più presto ed anche nel caso dovesse morire durante il recupero, va obbligatoriamente rilasciato in mare.
E’ difficile sbagliarsi perché è uguale ad un adulto; un vero gigante in miniatura forte e potente e in canna lo si riconosce subito dalle vibrazioni che emette.
La livrea blu con le bande verticali, la pancia metallica variegata e le pinnule gialle caratterizzano questo pesce.
Purtroppo, malgrado il divieto e le severe sanzioni, è fatto oggetto di pesca mirata per un commercio illegale, da parte di pseudo sportivi che ne fanno una vera risorsa economica